REGGIO EMILIA – Allarme di Cna per i tanti pensionati reggiani che dovranno affrontare il caro bollette potendo contare solo su una pensione minima. “L’aumento del costo dell’energia è un tema molto delicato, che colpisce prevalentemente le persone anziane. A Reggio Emilia ci sono 36.000 pensionati a 600 euro al mese: i rincari energetici hanno messo in grave difficoltà più del 12% della popolazione reggiana, oltre a colpire pesantemente le strutture pubbliche di servizio, ospedali, case di riposo, centri diurni, e i centri sociali che sono il principale luogo di aggregazione per i pensionati”, avverte la presidente di Cna Pensionati, Laura Sassi.
“Il rischio di chiusura dei 55 centri sociali sul territorio provinciale si va ad aggiungere a una situazione che vede previsioni a livello regionale con un 13% di piccole imprese che, in assenza di interventi, potrebbero essere costrette a sospendere l’attività”, prosegue Sassi.
“Questi numeri evidenziano come le possibili ricadute sulle famiglie siano enormi, sia in termini economici che come sostegno come servizi. Occorrono quindi azioni immediate e a breve termine per non lasciare indietro nessuno: revisione strutturale dei bonus sociali per le bollette di acqua, luce, gas con aumento generalizzato della soglia Isee a 20.000 euro per ottenere il riconoscimento automatico così come reso operativo da Arera”, è la proposta della presidente di Cma Pensionati.
“Queste misure non sono però sufficienti a sostenere efficacemente il reddito dei pensionati per questo chiediamo l’azzeramento dell’Iva sui prodotti alimentari di base come farina, pasta, carne, pesce, olio, frutta e verdura e riduzione all’aliquota del 4% per le bollette di acqua, luce e gas e per i prodotti farmaceutici legati alla cronicità”, conclude.