MODENA – Si chiama Ipa2X, non è un nuovo androide di Guerre stellari, ma il robot intelligente che, inviando messaggi alle auto e comunicando con i pedoni, aiuta ad attraversare le strisce pedonali. E difatti si chiama “Intelligent pedestrian assistant to everyone”, Ipa2X. Modena è la prima città a metterlo in strada: lo farà domani, venerdì 30 settembre, in occasione dell’evento Modena Smart Life e della Notte europea dei ricercatori, con il coinvolgimento di alcuni docenti e di circa 50 alunni di due classi terze della scuola media Marconi (Istituto comprensivo 10).
Le due sezioni dell’istituto hanno aderito, infatti, all’iniziativa promossa dal Comune e, nei mesi scorsi, hanno partecipato a un percorso di educazione stradale per identificare le aree di maggior rischio percepito dai ragazzi nell’attraversamento delle strisce pedonali e a co-progettare e immaginare le funzionalità di questo robot amico dei pedoni.
Lo sviluppo e la sperimentazione di Ipa2X è al centro di un progetto europeo che vede coinvolti, oltre al Comune di Modena, il Politecnico di Monaco di Baviera, in qualità di capofila, il Comune di Milano, il Living Lab di Lubiana, il Politecnico di Praga, la Skoda e le start up Lifetouch Srl e Hipert Srl.
Il progetto Ipa2X, in particolare, è finanziato dall’Istituto europeo per l’Innovazione, che con la sua iniziativa Urban Mobility Kic, dal 2019 lavora per incoraggiare cambiamenti positivi negli stili di mobilità urbana, per rendere gli spazi urbani più sani e vivibili. Partecipando al progetto, che dura 12 mesi e terminerà a fine anno, il Comune vuole affrontare il problema dell’incidentalità che in città si attesta su oltre 400 casi ogni anno, con particolare attenzione agli utenti deboli della strada.
A Modena si cercano dunque soluzioni IT innovative per “migliorare la sicurezza dell’attraversamento pedonale e, allo stesso tempo, promuovere la mobilità dolce”, spiega il Comune.
“Con il progetto Ipa2X- afferma l’assessora alla Smart City Ludovica Carla Ferrari- che arricchisce i casi d’uso del laboratorio Masa, Modena si conferma una delle città italiane più avanzate nel campo della sperimentazione di sistemi intelligenti nel settore della mobilità, valorizzando la propria vocazione nel campo della meccanica dei veicoli e dell’innovazione digitale.
Puntiamo a fare della nostra città un luogo di attrazione per imprese, investitori, centri di ricerca, offrendo a essi un contesto favorevole in cui testare prototipi, innovare, elaborare soluzioni nuove per migliorare la qualità della mobilità urbana”.
Domani, in particolare, tra le 10 e le 12, gli studenti ‘incontreranno’ per la prima volta il robot sviluppato dalle aziende Lifetouch Srl e Hipert Srl all’attraversamento pedonale di via Montessori, che si trova all’interno della Masa (Modena Automotive Smart Area), living Lab che il Comune di Modena e l’Università di Modena e Reggio Emilia hanno attrezzato per le sperimentazioni nel campo della Smart Mobility. Il robot rileva la presenza delle macchine e segnala ai pedoni quando è possibile o meno attraversare la strada, accompagnando ragazzi e anziani nell’attraversamento sulle strisce. Allo stesso tempo comunica con le auto a guida autonoma e può farle rallentare quando le persone attraversano la strada.
Agli studenti coinvolti verrà chiesto di valutare non soltanto la percezione di sicurezza durante l’attraversamento, ma anche l’interfaccia uomo macchina, per valutare la facilità di interazione e la comprensione dei messaggi inviati dal robot. I docenti potranno invece salire a bordo della vettura a guida autonoma fornita da Skoda, che è dotata di connettività e interfaccia in grado di comunicare con il rover Ipa2X. Sul posto sarà presente la Polizia locale per garantire la sicurezza durante la sperimentazione e per fornire utili feedback sull’adattabilità del robot nei diversi contesti in cui potrebbe essere chiamato a operare.
Alle 17, inoltre, alla Galleria Europa di piazza Grande 17, si terrà la conferenza “La guida autonoma e la modifica della convezione di Vienna, come cambieranno le nostre strade?”, che permetterà a docenti dell’Università di Modena e Reggio Emilia appartenenti a diversi Dipartimenti (Economia, Giurisprudenza, Informatica e Ingegneria) e a rappresentanti di importanti aziende automotive di discutere di vari aspetti afferenti alla ricerca nel campo della guida autonoma: questioni legali ed etiche, rispetto del principio di privacy, impatto economico, ambientale e sociale.