Montagna, rincari anche per il turismo bianco: +13,5 per impianti

Quest'anno cresceranno gli appassionati di passeggiate sulla neve o winter trekking, touring e randonnée, skinning e scialpinismo

MODENA – “La stagione dell’incertezza: così potrebbe essere definita l’imminente stagione invernale, che vede da un lato un forte desiderio, da parte degli italiani, di trascorrere le proprie vacanze in montagna, e dall’altro il timore per inflazione, crescita dei prezzi, difficoltà economiche”. Afferma Massimo Feruzzi, responsabile di Skipass Panorama Turismo-Osservatorio italiano del turismo montano che ha raccolto anche quest’anno informazioni e dati sulla stagione invernale 2022-2023 e ne ha parlato oggi alla conferenza stampa di presentazione di Skipass, il salone degli sport e del turismo bianco.

“D’altra parte – prosegue Feruzzi- anche l’intera filiera della montagna bianca italiana si trova costretta, per i medesimi motivi, a rivedere i propri prezzi al rialzo, con incrementi che vanno dal 13,5% al 10% circa per impianti di risalita, strutture ricettive e servizi di bar-ristorazione, mentre più moderati saranno gli aumenti delle scuole sci (+6,8%)”.

Nella stagione 2022-2023, continua “vedremo esplodere una nuova comunità outdoor invernale, quella dei ‘no crowds’, che predilige vivere la montagna innevata godendo di ampi spazi, lontani dalla folla delle piste negli orari di punta e dei rifugi nell’ora di pranzo, e per questo motivo praticano passeggiate sulla neve o winter trekking, touring e randonnée, skinning e scialpinismo. Queste, unitamente al tradizionale sci alpino, sono infatti le discipline in crescita nel prossimo inverno; inverno che vedrà sulle piste quattro milioni e 116.000 nostri connazionali”, conclude Feruzzi.