La Reggiana si mangia i canarini e resta in serie B

I granata tornano alla vittoria al Città del Tricolore con un rigore di Gondo: ora i playoff sono a soli due punti

REGGIO EMILIA – Una squadra, una città, la storia. Alla Curva Sud sono sufficienti tre vocaboli, riportati su uno striscione, per riassumere il significato di A.C. Reggiana. A Gondo, invece, basta trasformare in oro un calcio di rigore per ipotecare la serie B e mettere al tappeto il Modena. Una partita maschia dove a prevalere è l’ardore granata. Da annotare come le coreografie messe in scena da entrambe le tifoserie meritino palcoscenico superiore.

In sala stampa mister Nesta afferma: “Siamo un grande gruppo capace di riemergere da una contestazione e agguantare la salvezza. Abbiamo sempre mantenuto la calma”. Aggiunge: “Ammetto di non avere  mai lavorato così tanto in vita mia, né come giocatore, né come allenatore, dato che in questa stagione si sono susseguiti così tanti “casini” (riferendosi ai numerosi infortuni che hanno interessato diversi suoi ragazzi, ndr) ai quali porre rimedio non è stata impresa semplice”.

Primo tempo
In occasione del derby del Secchia la Reggiana veste glamour. Un tailleur (composto da t-shirt bianca corredata di colletto color granata e calzoncini total white) volto non solo a glorificare e rievocare la celeberrima salvezza maturata al cospetto del Milan sul campo di battaglia di San Siro (era il 1 maggio 1994), ma anche a far sbiadire il fluorescente giallo canarino. Inoltre, ancora prima del fischio d’inizio, il supporter reggiano ritorna per un istante fanciullo nel rivedere sfilare sul rettangolo di gioco alcune stelle (Giuseppe Accardi, Renzo Corni, Christian Lantignotti, Dario Morello, Michele Padovano, Gianfranco Parlato, Michele Pietranera, Giuseppe Scienza, Eugenio Sgarbossa, Michele Zanutta) che in un recente passato (trent’anni fa) hanno illuminato la Reggiana. Tuffandoci, invece, nel vivo dell’incontro: al termine del quarto giro di lancette Gliozzi  avvalendosi della capoccia prova a sorprendere Bardi, ma il tentativo fallisce dato che la sfera carambola al di sopra della traversa.

Qualche attimo dopo pregevole è il tuffo a planare di Pajac volto a sbarrare la via del goal al terminale offensivo modenese Gliozzi. La compagine di casa prova a rendersi pericolosa con Gondo che, da posizione invitante, non inquadra lo specchio di porta. Al rintocco del diciottesimo Battistella serve la palla perfetta ad Abiuso il quale, da due passi, spedisce la palla contro i cartelloni pubblicitari posti a bordo campo. Da dimenticare è poi la conclusione di Pajac che si infrange sulla barriera. L’incontro con il trascorrere del tempo diviene scoppiettante così come ad incendiarsi sono anche gli animi in campo. Il direttore di gara, al fine di spegnere l’incendio, si avvale del cartellino giallo. A emergere, more solito, lungo la muraglia difensiva granata è la granitica torre Rozzio. In chiusura di primo atto la cavalcata sulla corsia di sinistra di Melegoni viene interrotta con metodo non proprio ortodosso da Pergreffi.

Secondo tempo
La freccia scagliata da Fiamozzi non ferisce Gagno in quanto pone il proprio scudo (entrambe la mani) a protezione dei propri pali. Vi è spazio anche per assistere a un momento toccante: l’armata giallo-blu dalla curva Nord espone parole di cordoglio nel ricordo del piccolo tifoso granata, DiegoZancanella, che a soli 7 anni è stato strappato alla vita da una grave malattia cerebrale. Un gesto apprezzato da tutto lo stadio. Al rintocco del sessantatreesimo minuto Oukhadda abbatte in piena area di rigore Pieragnolo. L’arbitro, senza alcuna esitazione, assegna il penalty dagli undici metri. Sul dischetto si presenta Gondo che, con un passo di danza, disorienta Gagno. Esplode così il Città del Tricolore. Lo stesso autore della rete, pochi istanti dopo, inspiegabilmente, si divora il possibile raddoppio facendo sfilare l’oggetto di forma sferica a pochi millimetri dal legno. La Reggiana gioca sul velluto e vola alla conquista sia della vittoria sia della matematica salvezza. Signori e signore anche il prossimo anno si giocherà di sabato. Una cosa è certa: la Reggiana dinanzi alle squadre, considerate grandi, è implacabile.

Il tabellino

A.C. REGGIANA 1919 – MODENA F.C. 1912: 1 – 0

Marcatore: 63’Gondo, su calcio di rigore, (R).

A.C. REGGIANA 1919 (3-4-2-1): Bardi; Libutti, Rozzio, Pajac (dal 75’ Szyminski); Fiamozzi, Kabashi (dal 84’ Cigarini), Bianco (dal 86’ Varela), Pieragnolo; Portanova, Melegoni (dal 75’ Antiste); Gondo. A disposizione: Sposito, Satalino, Vido, Reinhart, Okwonkwo, Blanco, Pettinari, Vergara. Allenatore: Alessandro Nesta.

MODENA F.C. 1912 (4-3-1-2): Gagno;Magnino, Zaro, Pergreffi, Cotali (dal 68’ Bozhanaj); Battistella (dal 46’ Oukhadda), Santoro, Corrado (dal 46’ Cauz); Palumbo; Abiuso (dal 74’ Manconi), Gliozzi (dal 68’ Strizzolo).A disposizione: Seculin, Vandelli, Tremolada, Riccio, Bozhanaj, Strizzolo, Mondele, Di Stefano, Oliva. Allenatore: Pierpaolo Bisoli.

Arbitro: Niccolò Baroni sez. di Firenze (Assistenti: Stefano Liberti sez. di Pisa, Marco Belsanti sez. di Bari. IV Ufficiale: Francesco Burlando sez. di Genova. VAR: Francesco Meraviglia sez. di Pistoia. AVAR: Orlando Pagnotta sez. di Nocera Inferiore).

Note – Ammoniti: Palumbo, Battistella, Pergreffi, Abiuso.  Angoli: 3 – 4. Recupero: 1’ pt. – 5’ st.