REGGIO EMILIA – Nel processo sui presunti appalti pilotati del Comune di Reggio Emilia si sgretola l’impianto accusatorio della Procura. Il verdetto di primo grado emesso stamattina ha visto infatti la condanna di soli quattro imputati su venti, con pene sensibilmente inferiori a quelle chieste dai Pm.
Santo Gnoni, ex capo del servizio legale del Comune per cui erano stati chiesti 11 anni è stato invece condannato ad un anno e sei mesi, caduta l’accusa più grave di corruzione. Lo stesso per Roberto Montagnani (la richiesta era di quattro anni e sei mesi). Un anno a testa per i titolari dell’autofficina Corradini per cui era stato chiesto il doppio della pena.
A tutti i condannati nel processo è stata applicata la sospensione condizionale della pena e la pena accessoria del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno. Entusiasmo per l’assoluzione di Nando Rinaldi, direttore dell’istituzione nidi e scuole di infanzia del Comune e di Alessandro Meggiato, all’epoca dirigente alla Mobilità in piazza Prampolini, presenti in aula alla lettura della sentenza.