Iren, cala il fatturato ma aumentano gli utili

REGGIO EMILIA – I dividendi che saranno erogati agli azionisti dal gruppo Iren il prossimo 24 luglio saranno più alti dell’8% rispetto a quelli del 2023, a loro volta aumentati della stessa percentuale sull’anno precedente. Lo ha deciso il Consiglio di amministrazione della multiutility che avanzerà la proposta all’assemblea dei soci e ha approvato oggi i risultati economici raggiunti al 31 dicembre scorso.

Questo significa che al Comune di Reggio Emilia andranno 9.926.876 euro, contro i 9,2 dell’anno scorso, mentre a tutti gli altri comuni della provincia andranno 8.062.120 euro.

Il fatturato è di 6.490,4 milioni di euro in diminuzione del -17,5% rispetto ai 7.863 milioni di euro dell’esercizio 2022. I principali fattori di contrazione del fatturato sono riferibili ai ricavi energetici, influenzati per oltre 1.229 milioni di euro dalla riduzione dei prezzi delle commodities e per circa 286 milioni di euro alla riduzione dei volumi per l’effetto climatico, con un inverno molto mite, e per la riduzione della domanda energetica.

Il margine operativo lordo (Ebitda) è risultato in crescita del 13,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. L’utile netto del gruppo è pari a 255 milioni, in aumento del 12,8% rispetto a 226 milioni di due anni fa. Cresce però anche l’indebitamento (del 18%), che passa da 3,3 a 3,9 miliardi.

Per il gruppo è comunque “sostenibile” perché “proporzionale alla crescita dell’Ebitda”. Gli investimenti fatti nel 2023 ammontano a 934 milioni, di cui 867 destinati all’efficientamento delle reti di distribuzione, allo sviluppo degli impianti di trattamento rifiuti e all’incremento della capacità di generazione di energie rinnovabili. La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è infatti aumentata del 35% rispetto al 2022, così come la raccolta differenziata (che supera il 71% nei territori serviti), mentre le perdite idriche sono in riduzione e si attestano sul 30,4%.

Infine il numero complessivo dei dipendenti Iren a fine 2023 è superiore alle 11.000 persone e ha registrato un incremento di 420 unità nel corso dell’anno. I numeri, secondo il presidente di Iren Luca Dal Fabbro, “evidenziano ancora una volta la validità del modello di business di Iren e la capacità di adattarsi rapidamente alle mutazioni dello scenario macroeconomico, climatico ed energetico, fornendo ai clienti e cittadini servizi di sempre maggior qualità”.

Ha detto il vicepresidente di Iren, Moris Ferretti: “Chiudiamo il 2023 con diversi indicatori ESG in anticipo rispetto ai target fissati nel Piano Industriale. Mi riferisco ad esempio al superamento del 71% di raccolta differenziata nei territori storici, all’incremento del 15% dell’energia rinnovabile venduta ai clienti finali e alla riduzione delle perdite idriche pari a circa 30%. È stato un anno importante anche grazie al rafforzamento delle attività in Toscana, come ad esempio il consolidamento delle attività di Sienambiente. Questi risultati sono il frutto del lavoro di oltre 11.000 persone, in aumento di 421 unità rispetto al 2022, che quotidianamente si dedicano allo sviluppo dei territori, supportandoli concretamente e dimostrando quanto Iren possa essere il partner di riferimento delle amministrazioni per i grandi progetti”