REGGIO EMILIA – Santo Gnoni, ex capo dei Servizi legali di Reggio Emilia oggi in pensione e allora giudice della Commissione tributaria provinciale, è accusato di corruzione e rischia una pena a 11 anni di reclusione e 3.000 euro di multa (sono invece cadute per prescrizione le accuse di falso in atto pubblico e rivelazione di segreto d’ufficio).
Per il dirigente tuttora in servizio in piazza Prampolini Roberto Montagnani, che deve rispondere di turbata libertà degli incanti, è stata chiesta una condanna a quattro anni e sei mesi, più una multa di 3.500 euro. Proposta di assoluzione “per non aver commesso il fatto”, invece, per il direttore dell’Istituzione nidi e scuole d’infanzia del Comune Nando Rinaldi.
Sono alcune delle richieste di pena avanzate oggi dai Pm di Reggio Emilia Valentina Salvi e Giulia Stignani, al termine della requisitoria nel processo nato da “Recleaning”, l’inchiesta sui presunti appalti pilotati del Comune di Reggio Emilia, deflagrata nell’estate del 2019 e sfociata in un procedimento con 20 indagati. Sotto la lente della Procura reggiana, sono finite in particolare sei gare d’appalto con bandi confezionati su misura delle imprese individuate a priori per vincerle, aggiudicate dall’ente locale tra il 2015 e il 2017 per un totale di circa 27 milioni.
Per quanto riguarda le altre posizioni per Pier Paolo Coli, avvocato, consulente esterno del Comune che per l’accusa avrebbe anche aiutato a redigere i bandi truccati, sono stati chiesti due anni e sei mesi di carcere e 1.500 euro di multa. Per Matteo Fortelli e Roberta Ugolotti, anche loro avvocati, che grazie ai “buoni uffici” di Coli avrebbero ottenuto un incarico di consulenza in Comune nell’ufficio di Gnoni e avrebbero perfino supervisionato la bozza del bando che si sarebbero poi aggiudicati, la Procura chiede una condanna a due anni e 1.000 euro di multa per falso in atto pubblico.
Stessa richiesta per Alessandro Meggiato, ex dirigente comunale alla Mobilità, ora passato in Regione, accusato di turbata liberà incanti. Due anni di reclusione e 1.000 euro di multa sono stati chiesti anche per l’ex direttrice dell’Istituzione Nidi e scuole d’Infanzia Paola Cagliari e per gli imputati Anna Maria Mazzocchi, Tiziana Tondelli, e Stefano Vaccari, coinvolti nella vicenda dell’assegnazione della gestione del nido Maramotti.
I titolari dell’autofficina Corradini, Vincenzo e Lorenzo (padre e figlio) potrebbero dover scontare due anni e pagare una sanzione di 1.000 euro, essendo accusati di aver ottenuto l’appalto del Comune per la rimozione delle auto incidentate in cambio di uno “sconto” all’amministrazione che doveva loro 2,7 milioni. Una richiesta di assoluzione per non aver commesso il fatto è stata invece formulata per il loro commercialista Alessandro Lucci, così come per l’avvocato Giuseppe Altieri. Per l’ex assessore Mirko Tutino, che rivelò alcuni dettagli di una procedura in corso ad un giornalista e ad un’operatore di una coop sociale è stata chiesta una condanna di un anno e sei mesi per rivelazione di segreto d’ufficio.
Richiesta di assoluzione per Luigi Severi, capo della compagnia di assicurazione Union brokers, a cui Santo Gnoni concesse un appalto per sopperire al mancato pagamento di circa 4000 euro dei premi relativi alla polizza sulla sua abitazione. La Procura ha infine chiesto il non luogo a procedere, per prescrizione, nei confronti di Valeria Sbordino, della funzionaria comunale Daniela Agosti e di Anna Messina. Il processo, che partiva con una quarantina di imputati ha visto l’archiviazione di 23 posizioni, tra cui quella del sindaco Luca Vecchi.
Nei mesi scorsi, per altri due imputati è stato disposto il non luogo a procedere: si tratta di Raffaele Leoni, ex presidente dell’Asp (“Non ha commesso il fatto”), e di Lorenza Benedetti, dirigente dell’ufficio Pianificazione del municipio (“Il fatto non sussiste”). Un’imputata è stata assolta: si tratta di Ivana Ceccardi, funzionario amministrativo del Comune, giudicata con il rito abbreviato (“Il fatto non costituisce reato”).
Un altro imputato, Ermes Ruozzi, che lavorava nell’azienda Union Brokers, ha patteggiato 1 anno e 10 mesi, pena sospesa. Nella requisitoria il pubblico ministero Giulia Stignani ha parlato di “condotte sistematiche elette dagli imputati a modo di agire normale per direzionare le gare pubbliche verso i soggetti predestinate a vincerle, o attraverso disciplinari cuciti su misura o manipolando gli esiti delle procedure”