Comune, persi 138 dipendenti in dieci anni

Rinaldi (Uil): "Pubblica amministrazione poco attrattiva per colpa di anni di abbandono"

REGGIO EMILIA – In Comune a Reggio Emilia si sono “persi”, dal 2014, ben 138 dipendenti, per effetto di 637 assunzioni e 775 cessazioni di rapporti di lavoro. I numeri erano stati portati in Sala del Tricolore dai consiglieri Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli di Coalizione civica che, in sede di approvazione del bilancio di previsione, si erano scagliati contro le esternalizzazioni dei servizi da parte del Comune.

Ma una sorta di “fuga” dagli enti locali, con concorsi ormai non troppo affollati, viene confermata anche da Roberto Rinaldi, coordinatore della Uil di Reggio e Modena. Per il sindacalista è “la cartina di tornasole dell’abbandono che c’è stato negli anni da parte dei Governi e delle amministrazioni locali nei confronti della pubblica amministrazione”.

Come Uil, aggiunge Rinaldi, “è da tempo che sosteniamo che purtroppo lo Stato risulta essere il peggior datore di lavoro. Infatti oltre agli enti locali si registra avversione nello svolgere altre attività di matrice pubblica come ad esempio gli insegnanti, gli autisti di trasporto pubblico locale, infermieri o medici”.

Per l’esponente dell’organizzazione sindacale, dunque, “è necessario attivare serie politiche atte ad evitare che ciò avvenga quindi rinnovare i contratti collettivi nazionali con cospicui aumenti salariali, garantire prospettive di carriera oltreché garantire un welfare generalizzato che tenga conto anche di un vero piano casa onde evitare che questa fuga si traduca anche in un peggioramento reale dei servizi pubblici da garantire alle persone”.