REGGIO EMILIA – Cinque reggiani sono indagati per frode fiscale all’interno dell’operazione Cyrano condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Reggio Emilia. Le fiamme gialle stanno operando per delega della procura reggiana nell’ambito di una maxi operazione che vede, complessivamente, 26 indagati per frode fiscale, per oltre 10 milioni di euro, con utilizzo di fatture false.
Ci sono state anche 22 perquisizioni, di cui cinque in provincia di Reggio che sono state eseguite in collaborazione con gli uomini della squadra mobile. Fra i presunti utilizzatori della ‘cartiera’, la somma più ingente per operazioni presunte inesistenti è quella di 1,5 milioni di euro da parte di una società edile di Cavola di Toano, che vede indagato il rappresentante legale, un 47enne nato a Scandiano. Poi c’è un 44enne nato a Castelnovo Monti, titolare di una ditta di manutenzione macchine a Casalgrande che avrebbe dedotto 800mila euro tra 2018 e 2019 (il biennio a cui si riferisce l’inchiesta). Infine, tre società sportive. Una di Rubiera (indagato il 72enne responsabile legale). E due di Albinea che gestiscono corse di rally automobilistico, gestite da un 62enne di Bibbiano e un 38enne di Carpineti.
L’indagine ha permesso di accertare la sussistenza di una società “cartiera”, con oggetto sociale dichiarato “attività delle concessionarie pubblicitarie”, costituita al solo scopo di emettere fatture per operazioni oggettivamente inesistenti, al fine di consentire ai beneficiari l’evasione delle imposte sui redditi e dell’Iva. La società, una concessionaria pubblicitaria, ha sede fittizia a Modena, ma è gestita da reggiani.
Il provvedimento di perquisizione e sequestro odierno è stato emesso dall’autorità giudiziaria nei confronti di 22 società utilizzatrici, dislocate su tutto il territorio nazionale (a Verona, Parma, Modena, Viareggio, Forlì-Cesena, Bologna, Borgomanero, Treviglio, Carpi, Sassuolo, Mirandola, Fornovo e Vignola)
e di altrettanti soggetti risultati essere nel tempo loro rappresentanti legali e/o amministratori ed attive in diverse attività d’impresa, alcune note sul mercato.
Le persone giuridiche coinvolte nella frode sono società calcistiche, attive nella produzione di programmi televisivi e nei settori dei trasporti di merci, edilizio e meccanico in genere. Fra queste c’è il Verona calcio la cui sede questa mattina è stata perquisita. Ma c’è anche una società che gestisce due canali Sky, ma non ha collegamenti societari con Sky.
Al termine dell’attività d’indagine, è stato documentato come le 22 società interessate avrebbero utilizzato, nelle rispettive dichiarazioni annuali ai fini dell’Iva e delle imposte dirette, fatture per operazioni inesistenti ricevute dalla società cartiera per oltre 10 milioni di euro.