REGGIO EMILIA – “Non siamo stati all’altezza dell’avversario. E’ necessario tenere botta anche se siamo attanagliati dai numerosi infortuni. Cerco di essere sempre sereno dal momento che sono più di trent’anni che vivo di calcio e quotidianamente, da allenatore, non scendo in campo per innaffiare i fiori”. Queste le parole del tecnico Alessandro Nesta in sala stampa.
Al traghettatore si aggiunge l’intervento del direttore sportivo Roberto Goretti: “Viviamo un periodo difficile dovuto anche a mie scelte. Non mancheranno quella volontà e determinazione per agguantare il nostro primario obiettivo, la salvezza. A gennaio cercheremo di recuperare quei giocatori che hanno il fuoco insito in sé stessi, quei giocatori che hanno a cuore la città di Reggio Emilia. Ci saranno delle uscite così come delle entrate”. La Reggiana cade in patria al cospetto della Sampdoria. Una sconfitta non tollerata dal gruppo “Teste Quadre” che, al termine dell’incontro, non ricambia il saluto della squadra. Da spedire dietro la lavagna è il direttore di gara.
Primo tempo
Nel corso dei primi quindici minuti di gioco più che a una partita di calcio si assiste a una caccia all’uomo. Circostanza che induce il direttore di gara ad arrestare ogni singola azione. Degno di essere riportato sul taccuino è il dribbling compiuto dall’estremo difensore doriano, sulla propria linea di competenza, volto ad eludere l’impeto di Varela. Da plausi è invece l’intervento di Bardi, in scivolata, a neutralizzare la stoccata di De Luca. A scrivere il tema sono solo e soltanto gli allievi istruiti dal maestro Andrea Pirlo.
Il portiere granata è chiamato ancora una volta a compiere il miracolo spedendo sulla linea di fondo, con i polpastrelli della mano sinistra, la conclusione di Kasami. Allo scoccare del quarantatreesimo la Reggiana approda, per la prima volta, in area di rigore avversaria: Bianco calcia, Stankovic respinge la sfera. Capovolgimento di fronte e gli ospiti vanno in vantaggio grazie al velenoso radente di Kasami. In questa prima frazione di incontro evanescenti sono i granata, eccezion fatta per Bardi.
Secondo tempo
Il reparto difensivo autoctono cade in un sonno profondo, De Luca sentitamente ringrazia e vola a bissare il risultato. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo Szyminski, subentrato in corso d’opera a Marcandalli, con la capoccia spedisce la sfera al di sopra della traversa. Vi è spazio anche per osservare Gondo (che ha rilevato Antiste) sprofondare negli abissi dopo essere stato risucchiato dall’onda anomala Stankovic.
La dirigenza granata reclama a gran voce il penalty dagli undici metri; arbitro e VAR, inspiegabilmente, assolvono la Sampdoria. A ergersi protagonista, in negativo, prendendo decisioni inopportune (privilegiando il cartellino colorato alla parola) è l’arbitro. Il brogliaccio degli appunti resta bianco sino al novantunesimo quando, in pieno recupero, Portanova accorcia le distanze trasformando in oro il pregevole assist di Fiamozzi. Una debacle non accettata dalla Curva Sud.
Il tabellino
A.C. REGGIANA 1919 – U.C. SAMPDORIA: 1 – 2
Marcatori: 44’ Kasami (S), 46’ De Luca (S), 91’ Portanova (R).
REGGIANA (3-4-3): Bardi; Marcandalli (dal 46’ Szyminski), Romagna, Sampirisi (dal 83’ Lanini); Pieragnolo, Bianco, Nardi (dal 60’ Melegoni), Fiamozzi; Portanova, Varela, Antiste (dal 60’ Gondo). A disposizione: Sposito, Satalino, Rozzio, Shaibu, Libutti, Kabashi. Allenatore: Alessandro Nesta.
SAMPDORIA (4-3-2-1): Stankovic; Murru, Gonzales, Ghilardi, Depaoli; Giordano (dal 89’ Girelli), Yepes (dal 83’ Ricci), Kasami; Esposito (dal 89’ Askildsen), Verre (dal 83’ Benedetti); De Luca (dal 66’ La Gumina). A disposizione: Ravaglia, Panada, Conti, Malagrida, Buyla, Stojanovic, Ntanda. Allenatore: Andrea Pirlo.
Arbitro: Francesco Fourneau sez. di Roma 1 (Assistenti: Mattia Politi sez. di Lecce, Federico Votta sez. di Moliterno. IV Ufficiale: Fabrizio Ramondino sez. di Palermo. VAR: Aleandro Di Paolo sez. di Avezzano. AVAR: Salvatore Longo sez. di Albano Laziale).
Note: Espulso: La Gumina. Ammoniti: De Luca, Marcandalli, Portanova, Depaoli, Pieragnolo, Fiamozzi. Angoli: 3 – 7. Recupero: 2’ pt. – 5’ st.