Saman, la procura dei minori non indagherà il fratello

I giudici reggiani hanno dato il nulla osta alla sepoltura del cadavere della ragazza

REGGIO EMILIA – La Procura dei minori di Bologna ha deciso di non indagare il fratello di Saman Abbas – la 18enne pachistana uccisa a Novellara tra il 30 aprile e il primo maggio 2021 e sepolta in una fossa dove è stata trovata un anno e mezzo dopo – per l’omicidio della sorella.

A farlo sapere è stata Cristina Beretti, presidente della Corte d’Assise di Reggio Emilia, aprendo l’udienza di questa mattina del processo contro i cinque familiari imputati del delitto: i genitori, lo zio e due cugini. Beretti ha definito il provvedimento della Procura minorile “atipico”, spiegando che tuttavia non incide sull’ordinanza del 27 ottobre scorso con cui la Corte reggiana aveva definito il fratello della ragazza “indagabile”.

E’ una decisione importante ai fini processuali perché, se il giovane fosse stato indagato, la sua testimonianza sarebbe stata invalidata.

A far emergere un suo ipotetico coinvolgimento nell’omicidio è stato soprattutto il fatto che mostrò ai parenti la foto di un bacio tra Saman e il fidanzato, fatto che avrebbe innescato la decisione di uccidere la ragazza che rifiutava un matrimonio combinato, per difendere l’onore della famiglia.

Intanto, a quasi un anno dal ritrovamento dei resti di Saman, questi potranno essere di nuovo seppelliti, ma stavolta nel corso di un funerale. Le esequie potranno essere organizzate perché, sempre la Corte d’Assise di Reggio, ha accordato la restituzione della salma.