Il pop spensierato dei Pinguini incanta la Rcf Arena

Un pubblico, composto da giovani e famiglie, che ha ballato e cantato per due ore sulle note della band bergamasca. "Mai così tanti"

REGGIO EMILIA – Inizia con un ventina di minuti di ritardo (forse anche complice il grande afflusso di fan, in particolare nelle due ore precedenti il concerto, che ha fatto andare in tilt il traffico a Reggio Emilia,ndr) l’esibizione dei Pinguini Tattici Nucleari che chiude il loro tour di fronte a 80mila persone. Comincia, come il titolo del loro album, da una “Fake news”.

Si sente un annuncio sonoro in cui viene detto agli spettatori che il concerto è stato annullato e che bisogna chiedere il rimborso all’uscita. Gelo fra gli spettatori. Ma poi, tutti capiscono che, appunto, è una notizia falsa, perché la voce dice che questo non dipende dalla volontà della band, ma da quello che si legge sui giornali, ovvero che hanno fatto un incidente e sono morti.

Poi si parte con Zen, seguita subito dopo da “Giovani Wannabe” accolta con un vero e proprio boato. Poi la prima sorpresa della serata con Hold on. Si parla di tatuaggi e i Pinguini fanno comparire un tatutatore. Poi chiamano una ragazza sul palco, le fanno annunciare il titolo della canzone e, mentre la band suona, la giovane viene tatutata sul palco.

Il colpo d’occhio della Rcf Arena è veramente straordinario, soprattutto quando il pubblico la illumina con gli accendini: una distesa sterminata di lucciole che brillano. “Non ho mai visto un pubblico così grande”, ripete più volte il frontman Riccardo Zanotti che in alcuni momenti è visibilmente emozionato come il resto della band: Nicola Buttafuoco, Lorenzo Pasini, Simone Pagani, Matteo Locati ed Eli Biffi.

Le hit della band si susseguono sul palco. Poi il gran finale tre pezzi che, oramai, fanno parte della storia del pop italiano: Ringo Starr, di Scrivile scemo e di Pastello bianco. A chiudere lo show dei meravigliosi fuochi d’artificio e poi il pubblico che sciama, composto da ragazzi giovanissimi spesso accompagnati dai genitori che, a guardarli, sembrano essersi divertiti pure loro ad ascoltare per due ore il pop spensierato della band bergamasca.