Lavoro, il 56% imprese ha difficoltà a trovare personale

Il dato è emerso in un webinar di Unindustria durante il quale sono stati presentati i risultati dell’indagine che monitora annualmente le dinamiche del mercato del lavoro

REGGIO EMILIA – Durante un webinar sono stati presentati i risultati dell’indagine che monitora annualmente le dinamiche del mercato del lavoro. L’incontro ha offerto interessanti spunti di riflessione per i manager delle risorse umane delle imprese associate. All’edizione 2023 – che ha coinvolto in maniera omogenea dal punto di vista territoriale e dimensionale oltre 2 mila aziende, per un totale di quasi 400 mila addetti – hanno aderito, oltre ad Unindustria Reggio Emilia, altre 22 associazioni del sistema Confindustria, che hanno analizzato quattro diverse aree del mercato del lavoro: gestione del personale, organizzazione del lavoro, politiche di assunzione e tassi di assenza.

Questi i principali dati emersi dal campione di imprese sul 2022: per far fronte all’aumento dell’inflazione il 57,6% è intervenuto a sostegno del potere d’acquisto delle retribuzioni, lo strumento più utilizzato a supporto dei lavoratori è stato il welfare aziendale (62%). Il 63% ha erogato premi di risultato, mentre il 29% sta affrontando il ricambio generazionale. L’80% delle aziende ha effettuato ricerche di personale e, tra queste, il 56% ha avuto difficoltà a trovare figure professionali qualificate.

 

 

Il 51% delle aziende ha utilizzato lo smart working, coinvolgendo il 28% dei lavoratori. Tra i vantaggi indicati su questo strumento vi sono l’attrazione e la fidelizzazione delle risorse umane (51,5%) e la riduzione dell’assenteismo (48,8%).

“L’elevata partecipazione all’indagine conferma l’attenzione degli industriali nei confronti di chi, ogni giorno, lavora in azienda – ha detto la presidente di Unindustria Reggio Emilia Roberta Anceschi – Nessuna impresa è possibile senza collaboratori e gli imprenditori questo concetto lo traducono in azioni concrete. Infatti, nonostante le incertezze per i prossimi mesi e un contesto globale poco rassicurante, nel 2022 hanno sostenuto i propri dipendenti cercando di contrastare, con gli strumenti e i margini a disposizione, gli effetti dell’inflazione e del caro energia. Questo perché gli imprenditori sono i primi ad avere a cuore il benessere e le motivazioni dei propri collaboratori”.