REGGIO EMILIA – A dispetto delle tantissime personalità presenti, il funerale di Flavia Franzoni è stata una cerimonia ‘familiare’, in sintonia con lo stile da famiglia ‘allargata’ alla comunità, non solo quella bolognese che è stata la cifra di casa Prodi. “Un insieme aperto e non chiuso”, li ha definiti il cardinale Matteo Zuppi nell’omelia.
Di famiglia è anche la chiesa scelta per il rito funebre, San Giovanni in Monte, gremita, tanto che sul sagrato sono state sistemate decine di sedie per permettere ai tanti che non sono riusciti a entrare di seguire la cerimonia. “Le istituzioni cittadine e religiose ci hanno offerto alternative più spaziose, ma lei avrebbe preferito qui”, confessa Romano Prodi, l’ultimo a prendere la parola, dopo i figli Antonio e Giorgio (“Ciao mamma”, il loro ultimo saluto).
Una delle sei nipoti, Giulia, ha ricordato i messaggi scambiati con la nonna, anche a tardissima notte. “Con la nonna ci siamo soprattutto divertiti, ci resta il suo sguardo divertito e rispettoso delle vite di tutti. Ci passa una grande passione per la vita”, ha detto Chiara. Un affetto evidentemente ricambiato, perchè prima e dopo la cerimonia in tanti si mettono in coda per salutare il professore. Fortissimo l’abbraccio con Gianni Morandi, il cantante preferito di Franzoni, tra i primi ad arrivare in chiesa questa mattina, ma anche quello con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini.
La lista dei presenti, poi, è lunghissima: ci sono almeno quattro ex presidenti del Consiglio, Mario Draghi, Mario Monti, Enrico Letta, Massimo D’Alema. Moltissimi ex ministro nei governi Prodi ed esponenti del centrosinistra: Walter Veltroni, Pieluigi Bersani, Arturo Parisi, Piero Fassino, Francesco Boccia, Pierluigi Castagnetti, Patrizio Bianchi, Giulio Sanagata, Elisabetta Gualmini.
Discreta la presenza della leader dem Elly Schlein, arrivata in chiesa assieme alla segretaria del Pd di Bologna, Federica Mazzoni. Anche il mondo dell’economia si è raccolto attorno alla famiglia Prodi, da Alessandro Profumo a Luca Cordero di Montezemolo, Mauro Moretti. Sul sagrato anche i giornalisti Gad Lerner, Marco Da Milano, l’attore Alessandro Bergonzoni, il filosofo Stefano Bonaga, il capo della comunità islamica bolognese, Yassine Lafram.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha inviato una corona di fiori, così come il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ex prefetto di Bologna, mentre per il governo sono presenti il ministro all’Università, Anna Maria Bernini e il viceministro alle Infrastrutture, Galeazzo Bignami. “Vi ringrazio tutti”, dice Prodi. Tra i momenti più commoventi della cerimonia l’”Ave Verum” chiesto da Prodi stesso e cantato da Marisa Anconelli, soprano e collega di Flavia Franzoni all’Ires.
Nella lunga cerimonia, l’unico riferimento all’attualità è la preghiera per i 600 migranti dispersi in mare al largo della Grecia, ricordati nell’ultimo pezzetto della preghiera dei fedeli. La salma di Flavia Franzoni dopo le esequie è stata trasportata al cimitero di San Ruffino, nel comune di Scandiano. “L’amore è concreto, mai solo spirituale: prende tutta l’anima e mente, un legame più che d’oro quello che ha legato Flavia a Romano, dove si confonde la metà dell’uno con la metà dell’altro”, ha detto Zuppi nell’omelia, citando alcuni passaggi della lettera inviata da Papa Francesco: “Mano nella mano, fino all’ultima passeggiata insieme”.