I sindacati: “Rider ancora troppo sfruttati”

Cgil, Cisl e Uil: "Meritano azioni mirate a partire dal contratto"

REGGIO EMILIA – Sos dei sindacati reggiani sulla situazione dei rider. Mentre anche a Reggio Emilia sono in corso indagini su presunti casi di “capolarato digitale”, per i segretari generali di Cgil, Cristian Sesena, Cisl Emilia Centrale, Rosamaria Papaleo, e Roberto Rinaldi, coordinatore Uil di Reggio Emilia e Modena “è del tutto evidente che evolve il modo con cui alcuni irresponsabili generano lavoro nero a scapito di persone in stato di necessità irregolari”.

In particolare, “vengono troppo spesso eluse non solo le norme sull’immigrazione e la regolarità contributiva, ma anche sulla sicurezza sul lavoro e delle normative igieniche degli alimenti, essendo gli irregolari privi di formazione a riguardo”. Le organizzazioni sindacali chiedono quindi misure mirate e concrete per i lavoratori del “food delivery”, come peraltro previste dal protocollo d’intesa “Reggio Emilia città rider friendly” siglato tra gli stessi sindacati e il Comune di Reggio quasi un anno fa.

“I quasi 300 ciclofattorini che assicurano un nuovo modo di consumare il cibo a migliaia di reggiani – proseguono Sesena, Papaleo e Rinaldi – meritano interventi mirati a migliorare le loro condizioni di lavoro a partire dall’applicazione del contratto collettivo della logistica”. Oltre agli spazi dedicati (come l’hot di via Emilia Ospizio dove i ciclofattorini si ritrovano in attesa degli ordini) “non dobbiamo perdere di vista la campagna di ascolto dei bisogni di questa categoria di lavoratori, per la quale siamo già operativi ma che ci impegniamo a rafforzare anche con l’aiuto delle segnalazioni dei cittadini”.

Insomma, chiudono Cgil, Cisl e Uil, “è il momento di fare il punto sulla sperimentazione in essere. Solo così potremo davvero definire Reggio città amica dei rider”.