Saman, al via il processo: stralciata la posizione del padre

In attesa che si concluda la vicenda della sua eventuale estradizione dal Pakistan: presentate una ventina di richieste di costituzione parte civile

REGGIO EMILIA – In attesa che si concluda la vicenda della sua eventuale estradizione dal Pakistan, la posizione di Shabbar Abbas, padre di Saman, è stata stralciata dal processo per l’omicidio della giovane pakistana iniziato oggi a Reggio Emilia. L’istanza “per legittimo impedimento” è stata avanzata dal procuratore capo Calogero Gaetano Paci e accolta dalla presidente della Corte D’Assise Cristina Beretti.

Per l’uomo, 46 anni, accusato con la moglie ancora latitante e tre parenti di omicidio e occultamento di cadavere, é stata quindi fissata un udienza per il prossimo 17 febbraio, quando si tenterà anche un collegamento video con Islamabad. In mattinata hanno poi presentato richiesta per costituirsi parte civile l’ex fidanzato di Saman Saqib e circa una ventina di enti e associazioni di tutta Italia, tra cui il Comune di Berceto in provincia di Parma, la Grande moschea di Roma e l’unione delle donne italiane (Udi).

I difensori dei tre imputati presenti in aula -lo zio di Saman Danish Hasnain e i cugini Ikram Ijaz e Nomanullaq Nomanullaq- hanno chiesto del tempo per esaminare gli atti di costituzione e l’udienza é stata sospesa fino alle 15 di oggi. Fuori dal Tribunale reggiano le associazioni femministe “Non da sola” e “Non una di meno”, hanno esposto degli striscioni chiedendo “Giustizia per Saman”.