MILANO – L’anarchico Alfredo Cospito deve restare al 41 bis, il regime del carcere duro. Lo ha stabilito il ministro della Giustizia Carlo Nordio, respingendo con un “provedimento articolato” l’istanza di revoca avanzata dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore del detenuto che da oltre cento giorni è in sciopero della fame e che, attualmente, si trova nel carcere di Opera a Milano.
Il 41 bis era stato disposto il 4 maggio dell’anno scorso dall’allora Guardasigilli Marta Cartabia per quattro anni. “Non ci sono i presupposti per la revoca del 41 bis a Alferdo Cospito”. E’ il cuore del provvedimento con cui il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha rigettato la richiesta dell’avvocato dell’anarchico. A quanto si è appreso, centrale nella decisione del ministro è stata la circostanza che tutte le autorità giudiziarie che hanno espresso il loro parere al ministro – la Procura nazionale antimafia, la Dda di Torino e la Procura generale del capoluogo piemontese – hanno giudicato “infondate” le ragioni di revoca presentate dal legale di Cospito Flavio Rossi Albertini, legate soprattutto a una sentenza della Corte d’Assise di Roma.