venerdì, 26 Aprile 2024
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Vialli, per l’addio a Cremona le sue maglie ai piedi dell’altare

Vescovo Napolioni: ha scelto la vita e non il male

CREMONA – A Cremona è stato il giorno di Gianluca Vialli. Famiglia e amici si sono ritrovati per ricordarlo nella chiesa parrocchiale di Cristo Re dove è stata celebrata una messa in suo suffragio. Presenti tra gli altri Roberto Bettega, Angelo Peruzzi, Ciro Ferrara, Alessio Tacchinardi, Gianluca Pessotto, Moreno Torricelli, Gianluca Pagliuca, Chicco Evani, Attilio Lombardo, Fabrizio Ravanelli, Marco Branca, Fausto Salsano, Michele Padovano, Angelo Peruzzi, Fabrizio Ravanelli, Ciro Ferrara, Moreno Torricelli, Alessio Tacchinardi, Marco Lanna, Pietro Vierchowod e Mario Montorfano che ha dedicato al suo vecchio amico un saluto commosso.

La famiglia Vialli è arrivata intorno alle 18 e ha preso posto alla destra dell’altare: con Nino, Marco e Maffo, fratelli del campione scomparso il 6 gennaio dopo una lotta di cinque anni contro un tumore al pancreas. C’erano anche gli amici storici del gruppo Zjg. La mamma Maria Teresa, che tanto aveva voluto questa funzione, è rimasta a casa per via di una indisposizione; con lei anche il marito Gianfranco, molto provato. Presenti i bambini del Corona calcio, l’oratorio in cui Vialli iniziò a giocare da bambino. E poi cinque maglie: quelle di Chelsea, Sampdoria, Cremonese, Juventus e la maglia azzurra della Nazionale.

“Che cosa c’è da aggiungere ancora a tutto quello che si è detto e scritto su Gianluca? – ha detto monsignor Antonio Napolioni, Vescovo di Cremona, che ha presieduto la cerimonia -. Tutti avremmo molto da aggiungere al ricordo di Gianluca, perché ognuno di noi vive anche nel ricordo degli altri, e nella qualità e la bellezza del pensiero degli altri una persona brilla davvero”. “Dalla qualità dei nostri pensieri su Vialli – ha detto – brilla la qualità di un uomo che è stato grande in vita e anche nella morte. Ha saputo giocare con il sorriso anche la partita dell’esistenza oltre a quella sul campo. Ha scelto la vita e non il male, non si è fatto annichilire dalla malattia. Siamo qui per dirti grazie Gianluca”.

Sono intervenuti anche Attilio Lombardo e Fausto Salsano. Roberto Bettega, dirigente della Juventus campione d’Europa che nel 1996 vide proprio Vialli sollevare da capitano l’ultima Champions vinta dai bianconeri, dice: “In questi giorni chi non ha visto i baci che Luca dava a quella coppa. Ricordi? A volte i ricordi più belli riguardano l’aspetto umano e quindi li tengo per me”.

Ai piedi dell’altare, sono state esposte le cinque maglie di Gianluca Vialli: la grigiorossa della Cremonese, la blucerchiata della Sampdoria e la bianconera della Juventus, poi quelle azzurre della Nazionale e del Chelsea.

La giornata a Cremona è cominciata con il lutto cittadino: nelle scuole cremonesi tante le testimonianze d’affetto dei giovani studenti che forse non hanno mai visto Vialli giocare dal vivo ma solo attraverso vecchie immagini ma che comunque hanno avuto modo di apprezzarne lo stile e la simpatia.

Sulla facciata del municipio sono state proiettate le immagini di Vialli ai tempi della Cremonese, giovane attaccante che sarebbe entrato col tempo nelle leggende del calcio. All’ora di pranzo i dipendenti e gli amministratori comunali si sono radunati nel cortile Federico II per il minuto di silenzio al rintocco della campana della torre civica. In prima fila il sindaco Gianluca Galimberti e Paolo Carletti (presidente del Consiglio Comunale) a reggere una maglia storica della Cremonese.

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