REGGIO EMILIA – In occasione dell’avvio della fase finale di collaudo dell’impianto Forsu di Iren, stamattina c’e’ stata una visita al cantiere dei sindaci di Reggio Emilia Luca Vecchi, San Martino in Rio Paolo Fuccio e del Commissario prefettizio del comune di Correggio Salvatore Angieri. Accompagnati dall’amministratore delegato di Iren Ambiente Eugenio Bertolini, hanno effettuato un sopralluogo nell’area dell’impianto. Erano presenti anche il vicesindaco del Comune di Reggio Emilia Alex Pratissoli e del vicesindaco del comune di San Martino in Rio Ferrari Luisa, tecnici di Iren e rappresentanti della stampa locale.
L’impianto Forsu ha iniziato la fase di collaudo e avviamento che lo porterà a breve, entro la primavera, alla sua piena potenzialità. Al momento sono attivate le fasi di ricezione, pretrattamento, digestione anaerobica, la sezione di ricezione e triturazione del verde, le biocelle e la sezione di upgrading del biometano, che ha iniziato ad essere immesso in rete oggi, in occasione della visita al cantiere. A breve saranno in piena funzionalità anche le fasi finali di maturazione e raffinazione del compost, mentre sono in corso le attività di piantumazione previste all’interno del perimetro dell’area.
Il progetto dell’impianto prevede che i rifiuti provenienti dalla raccolta dell’organico vengano conferiti in una fossa di stoccaggio in attesa della lavorazione e poi convogliati ai digestori previa loro triturazione e allontanamento dei materiali estranei. Il tempo di permanenza dei rifiuti nei digestori va dai 21 ai 23 giorni. Da questo processo anaerobico si origina il biogas, che poi viene purificato tramite upgrading in biometano, del tutto analogo al metano di origine fossile distribuito dalla rete nazionale.
Terminata la prima fase, il materiale in uscita dai digestori viene addizionato agli sfalci e alle potature del verde opportunamente sminuzzati e la miscela viene avviata nelle “biocelle” ove avviene la trasformazione in compost tramite ossidazione aerobica della durata di circa 15 giorni. Dopodiché il materiale viene avviato in un’area dedicata ove avviene la sua maturazione per circa 46 giorni. Al termine, prevede il progetto, dopo le operazioni di raffinazione, il compost viene stoccato in una apposita sezione dell’impianto.
L’area Forsu consiste in un parco di circa 17 ettari, molti dei quali in fase di piantumazione con oltre 600 alberi e 1500 arbusti; al suo interno sorgono gli edifici e le relative superfici accessorie, assieme ad un’area didattica in fase di realizzazione. I lavori hanno richiesto l’opera di circa 1.000 operai e tecnici, a rotazione in base alla fase di lavorazione, con punte di presenza giornaliera di circa 200 lavoratori. Nella realizzazione si sono adottate tecniche per l’utilizzo di materiali riciclati, ad esempio polimeri derivanti dal recupero della plastica differenziata per la formulazione degli asfalti; sono stati inoltre installati 500 kW di pannelli fotovoltaici che consentiranno la produzione di oltre 530.000 Kwh di elettricità all’anno. A regime, l’impianto sarà in grado di produrre circa 9 milioni di metricubi di biometano all’anno, 53.000 tonnellate di compost di qualità e 10.000 tonnellate di CO2 food grade per usi industriali. L’investimento complessivo è di circa 54 milioni di euro.
Ha detto l’amministratore delegato di Iren Ambiente Eugenio Bertolini: “Le vicende che stiamo vivendo a livello geopolitico hanno messo sotto gli occhi di tutti la necessità di rendere il nostro Paese indipendente nell’approvvigionamento di gas e conseguentemente di energia. Tale scenario ci conferma che la strada intrapresa con la costruzione di quest’impianto che genera biometano dai rifiuti organici è stata una scelta lungimirante. Lo sviluppo di impianti di questo tipo ci aiuterà a risolvere sia il problema dello smaltimento della frazione organica dei rifiuti, ed anche contribuirà a diminuire la dipendenza dell’Italia dal gas russo. Il Gruppo Iren sta lavorando a progetti di ampio respiro sui temi ambientali e il Piano Industriale @2030, il cui impianto strategico ha tra i suoi pilastri la transizione ecologica, prevede 2,5 miliardi di euro di investimenti nell’Energia per favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili, solare ed eolico ed altri 2,5 miliardi di euro di investimenti nell’Ambiente con un importante sviluppo delle filiere, tra cui la capacità di trattamento e riciclo dei rifiuti. L’Impianto Forsu di Gavassa è un esempio di economia circolare: dal rifiuto organico e dalla frazione che proviene dalla raccolta differenziata del verde.
Hanno aggiunto il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e il vicesindaco Alex Pratissoli: “L’impianto Forsu, quasi ultimato, adotta una tecnologia che, partendo dal rifiuto organico e verde, approda alla produzione di energia, utile per rifornire sia il sistema di trasporto pubblico locale sia per riscaldare le case dei reggiani. Si tratta di un esempio virtuoso di economia circolare nel segno della sostenibilità e della transizione ecologica. Dopo lo spegnimento del termovalorizzatore di Cavazzoli, Reggio Emilia ha fatto una scelta ben precisa: non lo ha riacceso, non ne ha realizzato uno nuovo, ha al contrario puntato sulla raccolta differenziata porta a porta in tutta la città che si avvicina ormai a performance del 90%, collocandoci ai vertici assoluti in Italia. Forsu chiude questo ciclo e ci permetterà di abbattere ulteriormente le emissioni di Co2 e di fare un passo in avanti verso gli obiettivi stabiliti dall’Agenda 2030”.