giovedì, 18 Aprile 2024
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Bologna, l’Ausl attende un nuovo picco di Covid fra gennaio e febbraio

A pronosticarlo è Paolo Bordon, direttore generale dell'Ausl felsinea

BOLOGNA – Tra gennaio e febbraio Bologna potrebbe dover fare i conti con una nuova ondata Covid. A pronosticarlo è Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl di Bologna, questa mattina in visita all’hub vaccinale di Casalecchio di Reno, nel suo ultimo giorno di attività.

“Il nostro picco di pressione sugli ospedali l’abbiamo raggiunto intorno al 9-10 dicembre – spiega Bordon – in questo momento le cose vanno nettamente meglio, anche rispetto ai ricoveri. Però sappiamo che questa malattia ha dei picchi ogni due o tre mesi, quindi ci aspettiamo una recrudescenza tra fine gennaio e metà febbraio”.

In questo periodo, in realtà, “per noi il problema è stato l’influenza- segnala il direttore Ausl- che ha colpito in maniera molto forte soprattutto gli anziani e i bambini, mettendo sotto pressione le pediatrie. Questa è stata l’emergenza dei primi 15 giorni di dicembre”. Anche su questo fronte, afferma Bordon, “la situazione adesso è migliorata, il picco influenzale l’abbiamo avuto prima di Natale. Ma immaginiamo che con le festività anche questa influenza possa avere una recrudescenza intorno alla fine di gennaio. Però il peggio l’abbiamo alle spalle. Speriamo di non vivere altre emergenze, ma siamo comunque pronti e allenati”. Il direttore generale dell’Ausl di Bologna rilancia dunque con forza l’appello a vaccinarsi.

Sotto le Due torri le quarte dosi hanno raggiunto ad oggi il 41%. “E’ basso- ammette Bordon- è vero che molti hanno contratto il Covid nel frattempo, quindi dobbiamo sovrastimare questo numero. Ma è vero anche che qualcuno ha abbassato l’attenzione.

Il nostro compito è ricordare a queste persone che, se hanno fatto tre dosi, è giusto fare anche la quarta, perchè li proteggerà in caso di recrudescenza”. Del resto, ci tiene a sottolineare il numero uno dell’Ausl di Bologna, “abbiamo già visto che la forte adesione alla campagna vaccinale ci ha protetto da ondate peggiori. Quello che sta avvenendo in Cina, pur avendo pochissime informazioni, fa capire che avendo avuto loro una campagna vaccinale con esiti molto bassi e con vaccini poco efficaci, hanno avuto problemi diversi”.

Quindi, insiste Bordon, “sarebbe bene che la comunità non buttasse via la collaborazione e l’adesione che abbiamo visto finora. Quindi fare la quarta dose, e la quinta per chi deve, è una buona idea per affrontare i prossimi mesi invernali in sicurezza”.

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