Lavoro, a Bologna protesta rider contro piattaforme che non assumono

Presidio di fronte a Mc Donald's: "Basta corse verso la morte"

BOLOGNA – “Non accettiamo un’altra corsa verso la morte. Basta cottimo”. A Bologna i rider tornano a protestare contro le piattaforme che non assumono i ciclofattorini, Glovo, Deliveroo o UberEats, inquadrandoli come se fossero lavoratori autonomi. Oggi la Filt-Cgil ha organizzato un presidio di fronte alle vetrine di McDonald’s in piazza VIII Agosto. Poi la protesta si sposterà di fronte agli uffici di Glovo vicino alla Stazione.

“Anche oggi vogliamo ribadire che i rider devono avere gli stessi diritti degli altri lavoratori. Le piattaforme che utilizzano la ‘falsa autonomia’ debbono cambiare un modello organizzativo che non funziona. Gli incidenti, anche mortali, ne sono la prova”, denuncia Carlo Parente della Filt. “I fatti di cronaca di pochi giorni fa dimostrano che il mnodello utilizzato da queste piattaforme non garantisce la sicurezza dei lavoratori. E non possiamo trascurare un modello che occupa migliaia di lavoratori in Italia, spesso molto giovani”, prosegue Parente ricordando l’incidente costato la vita, poco meno di un mese fa a Firenze, a Sebastian Galassi, licenziato dall’algoritmo il giorno dopo aver perso la vita durante una consegna.

“Il modello della subordinazione per questo settore settore è sostenibile, dal punto di vista economico e dal punto di vista operativo, come prova Just Eat, l’unica società che ha firmato un accordo a livello nazionale per l’assunzione dei fattorini. In Italia le piattaforme devono assumere con un contratto di lavoro subordinato, altrimenti è meglio che se ne vadano altrove”, scandisce Parente, che stima in un migliaio a Bologna i ciclofattorini in forza alle piattaforme con il sistema della “falsa autonomia”, ai quali si aggiungono circa 250 dipendenti di Just Eat.

“Le multinazionali vogliono tenerci con questo modello che ci priva di sicurezza. Siamo spinti dal cottimo a correre sempre più e molti non arrivano alla fine del mese. Vogliamo condizioni contrattuali dignitose, un salario sicuro, diritti e sicurezza, ora siamo solo dei numeri, un puntuino sulla mappa”, contesta Riccardo Mancuso, delegato Filt in Just Eat e lavoratore di Ubereats e Deliveroo.